mercoledì 2 settembre 2009

No man's land


Devo a una carissima amica l'incontro con Nina Berberova. Era il mio compleanno. Mi regalò "Il male oscuro".
All' epoca studiava russo all'università e stava imparando a conoscere autori di cui io, seppur a Lettere, non avevo ancora mai sentito parlare: Hrabal, Čapek, Hašek e tutto uno stuolo di incredibili voci dell'est.

Anni più tardi è stato il suo Giunco mormorante (mi riferisco alla Berberova) a chiamarmi dallo scaffale di una libreria.
Non è la prima volta che mi capita... Fateci caso, i libri hanno una voce che chiama, bisogna solo essere pre-disposti ad ascoltarla e tendere l'orecchio. E così mi sono imbattuta nella consistenza scritta di quella che in me era solo una visione.

Nel corso degli anni ho fatto leggere queste parole a varie persone. Alcuni amici stretti con i quali condivido i ricordi, il tempo, le risate, la visione del mondo, altri con i quali semplicemente ed istintivamente mi sono sentita sulla stessa lunghezza d'onda senza null'altro condividere. In molti ci siamo riconosciuti, ciascuno a suo modo. Il difficile però, credo non sia coglierne l'essenza, ma riuscire a dargli vita nella propria vita.

"Fin dai primi anni della mia giovinezza pensavo che ognuno di noi ha la propria no man's land, in cui è totale padrone di se stesso. C'è una vita a tutti visibile, e ce n'è un'altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell'etica, una sia morale e l'altra immorale, o, dal punto di vista della polizia, l'una lecita e l'altra illecita. Semplicemente, l'uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero, da solo o in compagnia di qualcuno, anche soltanto un'ora al giorno, o una sera alla settimana, o un giorno al mese; vive di questa sua vita libera e segreta da una sera (o un giorno) all'altra, e queste ore hanno una loro continuità.
Queste ore possono aggiungere qualcosa alla vita visibile dell'uomo oppure avere un loro significato del tutto autonomo; possono essere felicità, necessità, abitudine, ma sono comunque sempre indispensabili per raddrizzare la linea generale dell'esistenza. Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto o ne viene privato da circostanze esterne, un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non s'è mai incontrato con se stesso, e c'è qualcosa di malinconico in questo pensiero. Mi fanno pena le persone che sono sole unicamente nella stanza da bagno, e in nessun altro tempo e luogo. (...)
In questa no man's land dove l'uomo vive nella libertà e nel mistero possono accadere strane cose, si possono incontrare altri esseri simili, si può leggere o capire un libro con particolare intensità, o ascoltare musica in modo anch'esso inconsueto, oppure nel silenzio e nella solitudine può nascere il pensiero che in seguito ti cambierà la vita, che porterà alla rovina o alla salvezza."
(Il Giunco Mormorante - Nina Berberova - Adelphi)

2 commenti:

  1. Nina Berberova non l'ho mai letta. La terrò presente. Vista anche l'idea un po' folle, e tutta da verificare economicamente, che mi è venuta: studiare il russo!
    Cmq... gli a-ha come sottofondo ci stanno bene!
    E il disco nuovo mi piace davvero assai!
    E mi sono iscritta la fan club italiano!(quello che mi ha segnalato 'Caterina'! ;)))

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  2. E' bellissimo questo estratto... ne avevamo parlato e già mi era venuta voglia di leggerlo, ma ora credo sia davvero giunta l'ora di leggere questo libro anche per me! Sento ch emi chiama!
    Non ho mai sentito tanto il bisogno di una no man's land come ora... un posto dove meditare, dove far crescere quel senso profondo di gioia che ci lasciano i bei momenti con le persone che amiamo ma anche un momento per meditare sui momenti di tristezza, un posto solo mio e di pochi altri dove ritrovare se stessi e dare valore alle cose belle vissute, ai ricordi ed alle speranze.
    Grazie Fra per averlo condiviso con noi! :)

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