giovedì 6 agosto 2009

"Bauci"


Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s'alzano dal suolo a gran distanza l'uno dall'altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Ci si sale con scalette. A terra gli abitanti si mostrano di rado: hanno già tutto l'occorrente lassù e preferiscono non scendere. Nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un'ombra traforata e angolosa che si disegna sul fogliame.
Tre ipotesi si dànno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra; che la rispettino al punto d'evitare ogni contatto; che la amino com'era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna, foglia a foglia, sasso a sasso, formica per formica, contemplando affascinati la propria assenza.
(da Le città invisibili - Italo Calvino)

Mi piace immaginarle come donne queste città oniriche, simboliche, surreali, poetiche.
Forse un giorno completerò il progetto...

4 commenti:

  1. In effetti si. Sono tutte molto femminili! :)))
    a.

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  2. Sembra capitato a proposito quello che ho letto ora... a completamento dei discorsi di oggi, delle tante chiacchiere lungo il ritorno a Roma, gran parte riguardanti il lavoro, ma tra una cosa tecnica e l'altra anche mettere a nudo l'anima creativa e spirituale... e la voglia di tirare fuori storie e fantasie che albergano dentro di me...
    Tempo... il tempo di fare le cose si trova, se davvero si vuole, la scusa del tempo che non c'è nasconde la paura di essere incapaci e inadeguati ... sparirà...

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  3. oh!love this one! your art is so beautiful. :D

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